Gerusalemme, nel nuovo Museo d’Israele arte d’ogni tempo e latitudine
Dopo tre anni di lavori, lo scorso 26 di luglio ha riaperto al pubblico il Museo di Israele, direttore è James Snyder, ex capo del MoMa di New York.
Ad accogliere il pubblico, sulla terrazza più alta dell’edificio è un’opera contemporanea, “Il mondo sottosopra, Gerusalemme” di Anish Kapoor, una gigantesca clessidra metallica che riflette l’immagine dei passanti a testa in giù. Tuttavia le collezioni del museo coprono tutta la storia dell’arte, dalla preistoria ad oggi e accolgono anche opere di civiltà “diverse” da quella occidentale: dagli Inuit ai nativi americani per arrivare all’estremo Oriente.
La gran parte delle collezioni divise in 30 dipartimenti per circa 500mila pezzi totali, provengono da donazioni, ma il museo non tralascia di fare buoni affari, nel 2007 la vendita di un Basquiat a circa 15milioni di dollari ha consentito nuove acquisizioni. Nella grande mole di opere e sezioni, impossibile elencare tutto, spicca la collezione Dada e surrealista donata dall’italiano Arturo Schwarz di circa 700 opere tra cui il famoso orinatoio di Marcel Duchamp.
Fondato nel 1965, il Museo di Israele è stato progettato da Alfred Mansfeld prendendo spunto dalla struttura dei villaggi del Mediterraneo, costruito su un terreno in pendenza è formato da vari edifici cubici delimitato da un giardino scultura progettato dall’americano Isamu Noguchi (1904-1988). L’opera di ristrutturazione e ampliamento è stata invece affidata all’architetto newyorkeseJames Carpenter.
Per info: English.imjnet.org.il.
© Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento