domenica 20 novembre 2011

JOAN MIRO


Joan Miró e le essenze della terra

Inizio evento: 08/10/2011 Fine evento:10/12/2011
Provincia: Potenza
Città: Castronuovo Sant’Andrea
Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi 3
Luogo: MIG. Museo Internazionale della Grafica
Apertura: tutti giorni, dalle 17 alle 20. Tel. e fax 0973. 835014 – 3474017613
Sito internet: http://www.mig-biblioteca.it
E-mail informazioni: mig-biblioteca@libero.it

Joan Miró e le essenze della terra
Sabato 08 ottobre 2011, alle ore 18, in Castronuovo Sant’Andrea (PZ), nelle sale del MIG. Museo Internazionale della Grafica, si inaugura la mostra dedicata a Joan Miró (1893-1983). La mostra, come è stato programmato all’inaugurazione del Museo che, convivendo con la Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” sviluppa in sinergia il rapporto arte - letteratura (sono previste, per la stagione 2011-2012, esposizioni di Degas, Renoir, Bonnard, Matisse, Dufy) è dedicata a un libro-cartella con testi di Joan Perucho, Andreu Bosch, Onofre Manescal e una ricca serie di litografie originali del grande artista catalano. La scelta del libro-cartella è dovuta anche a un titolo,Les essències de la terra, esemplificativo per un Museo operante nel cuore della Lucania antica e nel Parco del Pollino, da sempre legati ai campi da coltivare, ai boschi da accudire, così da trarne le sostanze fondamentali della vita. Campi e boschi che nella Lucania interna, da decenni, a causa dell’emigrazione, sono in buona parte abbandonati. Le intense litografie di Miró, eseguite nel 1968 per la Edicion Poligrafa di Barcellona, e i testi che queste litografie ispirano, inneggiano a una terra fertilissima che per secoli è stata il sostegno di chi l’ha coltivata, ripercorrono i gesti e segni della quotidianità compiuti da millenni dagli uomini intenti a estrarne le sue essenze. Il campo di grano, il solco dell’aratro, l’orto e i suoi frutti colorati, la vigna, l’acino d’uva spremuto, il volo delle api, lo splendore degli alberi in autunno, un ciliegio e un mandorlo in fiore, tessono lo scorrere delle stagioni e le gioie, le speranze e le delusioni di intere generazioni ritornate polvere di una terra che hanno visto sorgere o hanno inventato con amore, pazienza, lavoro e fantasia. La memoria di Miró, nato a Montroig, un paese della Catalogna dove i segni del paesaggio sono secchi, duri, proprio come accade nello stile romanico, nella miniatura e negli affreschi qui fioriti dal Medio Evo al Rinascimento, educata dalle frequentazioni paesaggistiche di Van Gogh e dai contagi con il cubismo e il surrealismo del quale diventerà con Dalì uno dei principali artefici, a contatto con la terra ritrova l’istinto e l’ingenuità nativa che i poeti hanno aiutato a riscoprire. Non è un caso se, fin dagli inizi, molte sue opere portano titoli quali L’asino nell’orto, La fattoria, La fattoressa, Terra arata, La spiga di granoPastorale, fino alPersonaggio che contempla il sole, del 1942, dove con tecniche rinnovate, il sole rosso della sua infanzia si staglia nello spazio verde del campo tra linee e macchie che non tengono in alcun conto le esigenze della profondità. Ogni dipinto è un tiro al bersaglio sul quale si muove, tra scarabocchi e minute figurine, un mondo sempre inatteso, privo di artificio e di schemi, nel quale volano e si scontrano i mille aquiloni della fantasia. Senza mai sottrarsi alle regole della pittura, della grafica, della scultura ma abbandonandosi alla felicità del fare, alla poesia delle germinazioni, dei cominciamenti, proprio come accade alla terra che da millenni ritorna, stagione dopo stagione, a distillare le sue essenze.     Come è consuetudine di una biblioteca aggiornata, sarà possibile leggere e guardare vari libri e cataloghi sull’opera di Miró, non escluso l’ultimo pubblicato per la grande mostra alla Tate Modern di Londra, trasferita, dal 13 ottobre, alla Fondazione Mirò di Barcellona.   

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