“Una giornata uggiosa” dipinto su tela nel 1972
“La canzone della terra” dipinto su un
arazzo nel 1971 rappresenta uno
“scorcio”di terra visto dall’alto
“Gente per bene gente per male” dipinto
su tela nel 1971
“Respirando” dipinto su tavola di compensato
nel 1971. Il quadro rappresenta un camino
fumante, scena familiare per Battisti vissuto
da bambino a Poggio Bustone, paesino
di montagna
“Apparenza” dipinto su compensato nel 1972
arazzo nel 1971 rappresenta uno
“scorcio”di terra visto dall’alto
“Gente per bene gente per male” dipinto
su tela nel 1971
“Respirando” dipinto su tavola di compensato
nel 1971. Il quadro rappresenta un camino
fumante, scena familiare per Battisti vissuto
da bambino a Poggio Bustone, paesino
di montagna
“Macchina del tempo” dipinto da Battisti
nel 1972 su tavola. “Macchina del tempo
tu perdi i pezzi e non lo sai” canta Battisti
“Sognando e risognando”, dipinto da Lucio
Battisti nel 1971 per la sorella Albarita che lo
custodì in camera da letto fino alla sua morte
“Una giornata uggiosa” dipinto su tela nel 1972
Mostre: a Roma un inedito Lucio Battisti pittore © ADNKRONOS - settembre 2011
Undici quadri dipinti da Lucio Battisti
fra il 1969 e il 1972, e le prime tre chitarre
acquistate del cantautore ancora minorenne,
prima della sua partenza per Milano sono
esposte nella mostra presso lo spazio
espositivo AuditoriumArte dell'Auditorium
Parco della Musica di Roma.
La mostra 'Battisti, il tratto delle emozioni'
e a cura di Gianni Borgna e Carla Ronga,
e è stata prodotta dalla Fondazione Musica
per Roma.
Le tele, che hanno per titolo quello delle
canzoni interpretate o comunque musicate
dall'artista, sono state concepite dopo ore
passate a tormentare le corde della chitarra,
quando a volte Battisti, come ha raccontato la sorella Albarita,
si chiudeva in cucina e su mezzi di fortuna si metteva a dipingere
creando i suoi quadri.
I temi delle opere sono intrinseci ad alcune canzoni:
si passa dai colori intensi e solenni della 'Collina dei Ciliegi'
alle sovrapposizioni e sfumature di 'Sognando e Risognando',
dal particolare di 'Una Giornata Uggiosa', monotona, triste,
dove tutto e' uguale e ripetitivo, all'universalita' de
'La Macchina del Tempo', con i suoi colori forti, decisi e i suoi numeri
grandi e violenti attorno ad una carcassa di sveglia.
E ancora, dai colori accesi dei 'Due Mondi', dove uno e'
il contrario dell'altro ma e' anche l'interfaccia dell'altro
e quindi si cercano, alla globalizzazione di
'Gente per Bene Gente per Male', dove il globo del bene
sorge dal basso e cerca di influenzare l'area circostante
dominata dal tentacolo del male.
Tele contrastanti, nel tratto di pennello e nelle emozioni
che ci comunicano, testimonianze della ricchezza del suo
essere artista perche' dimostrano come la sua fantasia
sapesse tradurre in colori il mondo e le emozioni
mentre il suo genio trasformava tutto cio' che lo circondava in musica.
Quella musica che ha coinvolto almeno tre generazioni facendoci
sognare, innamorare e piangere.
Tra le chitarre in mostra, la prima ad esser stata suonata dal cantautore,
decorata ed autografa.
“Battisti ha cercato sempre di andare oltre le mode del momento e
persino oltre la sua stessa immagine, se pur vincente,
per aprire altre strade – afferma Gianni Borgna -,
per creare delle nuove soluzioni ritmiche e timbriche,
spiazzando costantemente i suoi stessi ammiratori.
Non ci ha perciò sorpreso
più di tanto sapere che
traeva parte della sua ispirazione dalla pittura,
in una personale osmosi di suono e immagine,
per la quale molte delle sue
prima sulla tavolozza e poi sulla chitarra”.
“La semplicità del tratto, il forte colore piatto
de' 'Il giardino dei ciliegi', il ritmo ondulatorio
di 'Gente per bene e gente per male',
il colorismo intenso di 'Sognando e risognando'
e 'La canzone della terra' –
aggiunge Anna Cestelli - sono l'espressione,
e l'ispirazione forse, della musica delle
liriche posteriori, tesa a cogliere il senso poetico
di una realtà percepita nel suo nucleo espressivo
oltre l'esteriorità delle apparenze, tramite quel processo di
'risonanza interiore', ossia la corrispondenza tra realtà esterna e anima interna
Quell'esperienza interiore di cui aveva parlato proprio Kandinsky ne
'Lo spirituale nell'arte', quale unica e vera prerogativa dell'artista che
'mette in vibrazione l'anima umana'”.
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“Due mondi” dipinto su tela nel 1971 |
“Una” dipinto su tela nel 1971 è un omaggio alle donne. Battisti aveva un rapporto di grande amore con la madre e con la sorella Albarita |
“La collina dei ciliegi” dipinto su una tavolaccia di fortuna nel 1972 |
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