mercoledì 16 novembre 2011

LUCIO BATTISTI



“Una giornata uggiosa” dipinto su tela nel 1972

ADNKRONOS.
“La canzone della terra” dipinto su un
 arazzo nel 1971 rappresenta uno
 “scorcio”di terra visto dall’alto

ADNKRONOS.
“Gente per bene gente per male” dipinto
 su tela nel 1971

ADNKRONOS.
“Respirando” dipinto su tavola di compensato
 nel 1971. Il quadro rappresenta un camino
 fumante, scena familiare per Battisti vissuto
 da bambino a Poggio Bustone, paesino
 di montagna







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ADNKRONOS.
“Apparenza” dipinto su compensato nel 1972
“La canzone della terra” dipinto su un
 arazzo nel 1971 rappresenta uno
 “scorcio”di terra visto dall’alto

ADNKRONOS.
“Gente per bene gente per male” dipinto
 su tela nel 1971

ADNKRONOS.
“Respirando” dipinto su tavola di compensato
 nel 1971. Il quadro rappresenta un camino
 fumante, scena familiare per Battisti vissuto
 da bambino a Poggio Bustone, paesino
 di montagna

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“Macchina del tempo” dipinto da Battisti
 nel 1972 su tavola. “Macchina del tempo
 tu perdi i pezzi e non lo sai” canta Battisti

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“Sognando e risognando”, dipinto da Lucio
 Battisti nel 1971 per la sorella Albarita che lo
 custodì in camera da letto fino alla sua morte

ADNKRONOS.
“Una giornata uggiosa” dipinto su tela nel 1972






Mostre: a Roma un inedito Lucio Battisti pittore

© ADNKRONOS - settembre 2011

ADNKRONOS.
Lucio Battisti, autore dei quadri
 esposti nella mostra “Il tratto
 delle emozioni”
Undici quadri dipinti da Lucio Battisti 
fra il 1969 e il 1972, e le prime tre chitarre 
acquistate del cantautore ancora minorenne, 
prima della sua partenza per Milano sono 
esposte nella mostra presso lo spazio
 espositivo AuditoriumArte dell'Auditorium
 Parco della Musica di Roma.
 La mostra 'Battisti, il tratto delle emozioni'
 e a cura di Gianni Borgna e Carla Ronga,
 e è stata prodotta dalla Fondazione Musica 
per Roma.
 Le tele, che hanno per titolo quello delle
 canzoni interpretate o comunque musicate 
dall'artista, sono state concepite dopo ore
 passate a tormentare le corde della chitarra, 
quando a volte Battisti, come ha raccontato la sorella Albarita, 
si chiudeva in cucina e su mezzi di fortuna si metteva a dipingere 
creando i suoi quadri. 
I temi delle opere sono intrinseci ad alcune canzoni:
 si passa dai colori intensi e solenni della 'Collina dei Ciliegi'
 alle sovrapposizioni e sfumature di 'Sognando e Risognando',
 dal particolare di 'Una Giornata Uggiosa', monotona, triste,
 dove tutto e' uguale e ripetitivo, all'universalita' de 
'La Macchina del Tempo', con i suoi colori forti, decisi e i suoi numeri
 grandi e violenti attorno ad una carcassa di sveglia.

E ancora, dai colori accesi dei 'Due Mondi', dove uno e'
 il contrario dell'altro ma e' anche l'interfaccia dell'altro 
e quindi si cercano, alla globalizzazione di
 'Gente per Bene Gente per Male', dove il globo del bene 
sorge dal basso e cerca di influenzare l'area circostante
 dominata dal tentacolo del male. 
Tele contrastanti, nel tratto di pennello e nelle emozioni 
che ci comunicano, testimonianze della ricchezza del suo
 essere artista perche' dimostrano come la sua fantasia 
sapesse tradurre in colori il mondo e le emozioni 
mentre il suo genio trasformava tutto cio' che lo circondava in musica.
 Quella musica che ha coinvolto almeno tre generazioni facendoci 
sognare, innamorare e piangere.
 Tra le chitarre in mostra, la prima ad esser stata suonata dal cantautore, 
decorata ed autografa. 
“Battisti ha cercato sempre di andare oltre le mode del momento e 
persino oltre la sua stessa immagine, se pur vincente,
 per aprire altre strade – afferma Gianni Borgna -, 
per creare delle nuove soluzioni ritmiche e timbriche,
 spiazzando costantemente i suoi stessi ammiratori.

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Tre chitarre riferite al binomio Mogol-Battisti.
 La prima (al centro) è una Caponnetto del
 1953 autografata dal musicista. Le altre
 sono: una catania del 1957 e una Eko
 a 12 corde del 1969
Non ci ha perciò sorpreso
 più di tanto sapere che 
traeva parte della sua ispirazione dalla pittura,
 in una personale osmosi di suono e immagine, 
per la quale molte delle sue 
ardite soluzioni musicali nascevano
 prima sulla tavolozza e poi sulla chitarra”. 
“La semplicità del tratto, il forte colore piatto 
de' 'Il giardino dei ciliegi', il ritmo ondulatorio 
di 'Gente per bene e gente per male',
 il colorismo intenso di 'Sognando e risognando'
 e 'La canzone della terra' – 
aggiunge Anna Cestelli - sono l'espressione,
 e l'ispirazione forse, della musica delle 
liriche posteriori, tesa a cogliere il senso poetico 
di una realtà percepita nel suo nucleo espressivo
 oltre l'esteriorità delle apparenze, tramite quel processo di 
'risonanza interiore', ossia la corrispondenza tra realtà esterna e anima interna
 Quell'esperienza interiore di cui aveva parlato proprio Kandinsky ne 
'Lo spirituale nell'arte', quale unica e vera prerogativa dell'artista che 
'mette in vibrazione l'anima umana'”.


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ADNKRONOS.
“Due mondi” dipinto su tela nel 1971



ADNKRONOS.
“Una” dipinto su tela nel 1971 è un omaggio
 alle donne. Battisti aveva un rapporto di grande
 amore con la madre e con la sorella Albarita



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“La collina dei ciliegi” dipinto su una tavolaccia
 di fortuna nel 1972


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