domenica 18 settembre 2011

LICINI E MORANDI


Così lontani, così simili tra loro
A Fermo nuova luce su Licini e Morandi

Nel Palazzo dei priori, una grande mostra indaga le affinità elettive tra i due maestri del Novecento. Tra inediti e lavori rari, sfila tutta la loro aspirazione alla modernità

di LAURA LARCAN FERMO  -  Scoprire le affinità elettive tra due artisti come Osvaldo Licini e Giorgio Morandi significa compiere un viaggio al di là della poetica essenziale delle cose. Significa scavalcare le visioni fantastiche e sognanti del primo, superare quel senso apparente di ordine del secondo, per conquistare di entrambi l'intima aspirazione alla modernità del linguaggio, alla sperimentazione audace e più radicale delle forme. Un'esperienza che regala la mostra "Osvaldo Licini  -  Giorgio Morandi. Divergenze parallele", visitabile fino al 25 settembre a Palazzo dei Priori di Fermo, con una raffinata appendice al Centro Studi Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado, dove Licini nacque (1894) e dove decise di vivere, dopo il lungo soggiorno a Parigi, dal dopoguerra alla metà degli anni Venti - e dove fu anche sindaco dal 1946 al 1956  -  dedicata al rapporto che lega l'arte di Licini e Morandi alla poesia di Dino Campana, per un verso, e di Giacomo Leopardi, per un altro.

LE IMMAGINI 1

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