Aspettando la mostra del Gruppo degli Otto, vi presentiamo i suoi membri uno per uno. Mancano solo due giorni all'inaugurazione di sabato 17 dicembre e tocca a EMILIO VEDOVA.
Nato a Venezia, il 9 agosto 1919, EMILIO VEDOVA inizia a lavorare intensamente da autodidatta a partire dagli anni ’30. Giovanissimo, nel 1942, aderisce al movimento antinovecentista Corrente. Negli anni 1944/45, partecipa alla Resistenza. Nel biennio successivo, è tra i firmatari del manifesto Oltre Guernica, a Milano (2 maggio 1946). È tra i fondatori della Nuova Secessione Italiana, poi Fronte Nuovo delle Arti, a Venezia (1 ottobre 1946). Ne esce nel 1948, con un violento intervento contro il Neorealismo. Nel 1952, aderisce al Gruppo degli Otto, ma, l’anno successivo, se ne dissocia con una dichiarazione pubblica tenuta al Convegno Alta Cultura, alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Dal 1945, il suo studio è a Venezia, dove realizza i primi Plurimi: i Veneziani del 1962/63. Dalla fine del 1963 alla metà del 1965, è a Berlino, ospite del Senato per Arti e Scienze DAAD e nel suo grande atelier al Grünewald realizza la serie dei grandi plurimi berlinesi del 1963/65, sette dei quali, l’Absurdes Berliner Tagebuch ’64, verranno esposti alla terza edizione di Documenta, a Kassel, nel 1964, con risonanza internazionale clamorosa. Dal 1965, inizia un’intensa attività didattica, con una serie di lectures in università, accademie e istituzioni culturali in USA e in Mexico, fino agli anni ‘80. È docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1975 al 1986. Nel 1977 realizza i Plurimi-binari del ciclo Lacerazione e, subito dopo, il ciclo dei …Cosiddetti carnevali… Con Luigi Nono, nel 1984, per la prima mondiale dell'opera Prometeo, realizza Interventi-luce nella struttura scenica dell’ex-chiesa di San Lorenzo, ideata da Renzo Piano. Sono del biennio 1985/86 i cicli dei grandi Dischi, Tondi e Oltre, e del 1987/88 il grande ciclo … in continuum… Negli anni 1989/90 lavora ai Monotipi, nei Workshop Garner Tullis, Santa Barbara e a New York. E, nei laboratori Studios Littleton, North Carolina, alle Vetrografie, 1990. Nel 1997, riceve il Leone d’oro all’opera in occasione della XLVII Biennale di Venezia. Nel 2003, riceve il Premio Nonino. Nel 2004, dona i 7 plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ‘64 alla Berlinische Galerie, Museo della Città di Berlino. Nel 2006, realizza un ciclo di Monotipi in collaborazione con Sandro Rumney, nipote di Peggy Guggenheim. Emilio Vedova muore a Venezia all'età di 87 anni, a poco più di un mese dalla scomparsa della moglie, Annabianca.
Nato a Venezia, il 9 agosto 1919, EMILIO VEDOVA inizia a lavorare intensamente da autodidatta a partire dagli anni ’30. Giovanissimo, nel 1942, aderisce al movimento antinovecentista Corrente. Negli anni 1944/45, partecipa alla Resistenza. Nel biennio successivo, è tra i firmatari del manifesto Oltre Guernica, a Milano (2 maggio 1946). È tra i fondatori della Nuova Secessione Italiana, poi Fronte Nuovo delle Arti, a Venezia (1 ottobre 1946). Ne esce nel 1948, con un violento intervento contro il Neorealismo. Nel 1952, aderisce al Gruppo degli Otto, ma, l’anno successivo, se ne dissocia con una dichiarazione pubblica tenuta al Convegno Alta Cultura, alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Dal 1945, il suo studio è a Venezia, dove realizza i primi Plurimi: i Veneziani del 1962/63. Dalla fine del 1963 alla metà del 1965, è a Berlino, ospite del Senato per Arti e Scienze DAAD e nel suo grande atelier al Grünewald realizza la serie dei grandi plurimi berlinesi del 1963/65, sette dei quali, l’Absurdes Berliner Tagebuch ’64, verranno esposti alla terza edizione di Documenta, a Kassel, nel 1964, con risonanza internazionale clamorosa. Dal 1965, inizia un’intensa attività didattica, con una serie di lectures in università, accademie e istituzioni culturali in USA e in Mexico, fino agli anni ‘80. È docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1975 al 1986. Nel 1977 realizza i Plurimi-binari del ciclo Lacerazione e, subito dopo, il ciclo dei …Cosiddetti carnevali… Con Luigi Nono, nel 1984, per la prima mondiale dell'opera Prometeo, realizza Interventi-luce nella struttura scenica dell’ex-chiesa di San Lorenzo, ideata da Renzo Piano. Sono del biennio 1985/86 i cicli dei grandi Dischi, Tondi e Oltre, e del 1987/88 il grande ciclo … in continuum… Negli anni 1989/90 lavora ai Monotipi, nei Workshop Garner Tullis, Santa Barbara e a New York. E, nei laboratori Studios Littleton, North Carolina, alle Vetrografie, 1990. Nel 1997, riceve il Leone d’oro all’opera in occasione della XLVII Biennale di Venezia. Nel 2003, riceve il Premio Nonino. Nel 2004, dona i 7 plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ‘64 alla Berlinische Galerie, Museo della Città di Berlino. Nel 2006, realizza un ciclo di Monotipi in collaborazione con Sandro Rumney, nipote di Peggy Guggenheim. Emilio Vedova muore a Venezia all'età di 87 anni, a poco più di un mese dalla scomparsa della moglie, Annabianca.
Nessun commento:
Posta un commento