giovedì 22 settembre 2011

EDVARD MUNCH

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PARIGI

Un introspettivo non introverso

Edvard Munch restituito al suo secolo, cioè il Novecento: era sperimentale, cinefilo e praticava la fotografia


Edvard Munch, L'Oeil moderne di centrepompidou
Parigi. Edvard Munch (1863-1944) viene generalmente considerato un artista che si è dedicato all’esplorazione della propria interiorità e le cui opere di rado fanno riferimento a persone o eventi a lui non strettamente legati. La mostra in programma al Centre Pompidou dal 21 settembre al 9 gennaio, intitolata «Edvard Munch: l’occhio moderno 1900-44», tenta invece di uscire da questo cliché. «Volevamo far affiorare un nuovo aspetto dell’artista norvegese, dice Clément Chéroux, curatore della mostra, che rivelasse un Munch esperto del mondo, proiettato verso la modernità e in costante dialogo con le tecnologie che andavano diffondendosi, soprattutto la fotografia e il cinema».
Chéroux e Angela Lampe, assistente curatrice, hanno trascorso gli ultimi tre anni a progettare questa mostra in stretta collaborazione con il Munch Museet di Oslo, proprietario di più della metà delle opere dell’artista. A Parigi sono infatti esposti 59 dipinti e 49 fotografie, oltre a quattro pellicole girate da Munch negli anni Trenta che sono state proiettate in rarissime occasioni. «A differenza di molte delle retrospettive più recenti, questa intende presentare Munch come un artista appartenente a pieno titolo al XX secolo», afferma Chéroux. Edvard infatti iniziò a dipingere negli anni ’80 dell’Ottocento ma tre quarti delle sue opere sono state prodotte tra il 1900 e il 1944, anno della sua morte (lo stesso in cui scomparvero Mondrian e Kandinskij). «Fu senza dubbio un artista moderno, perfettamente consapevole delle potenzialità espressive dei nuovi media», aggiunge Chéroux. Di opere celeberrime come «La bambina malata» (1885-1927) o «Pubertà» (1886-1916), entrambe in mostra, Munch eseguì più versioni, a dimostrazione della sua tendenza a ritornare insistentemente su alcuni temi. In mostra anche «Nudo che piange» (1907), una delle sue rare sculture. Le fotografie, appartenenti al vasto archivio del Munch Museet, rivelano invece una vera ossessione dell’artista per l’autoritratto, ed è interessante notare l’influenza che queste ebbero su alcune opere pittoriche. L’esposizione offre anche la possibilità di vedere alcuni disegni realizzati negli ultimi anni di vita, quando il pittore stava già combattendo contro unamalattia a un occhio. «Per diversi mesi tentò di riprodurre su carta ciò che vedeva con l’occhio affetto dal disturbo, racconta Chéroux. Anche in questo dimostrò di avere una visione realmente moderna». L’ultima opera di Munch, l’autoritratto «Le due e un quarto di mattina» (1940-44), fa parte di questa serie.
La mostra si sposterà alla Schirn Kunsthalle di Francoforte nel febbraio 2012 e alla Tate Modern di Londra durante la  prossima estate.
© Riproduzione riservata
di Toby Skeggs, da Il Giornale dell'Arte numero 312, settembre 2011

mercoledì 21 settembre 2011

MARIO COSTRANTINI


CAVALIERI NERI di MARIO COSTRANTINI

Venerdi 14 Ottobre dalle ore 18.30 la Galleria Bosi Artes apre le porte alla personale di Mario Costantini: Cavalieri Neri, a cura di Ilaria Caravaglio.
Costantini, allievo di Mario Mafai e Marcello Avenali, è noto oltre che per le numerose collettive e personali, per la realizzazione di opere pubbliche .
Protagoniste di questa mostra sono una serie di opere, dipinti e sculture, che omaggiano, scrutano, esaminano una figura antica e carica di significato: il cavaliere.
E’ dal 2001 infatti che il mondo di Costantini si è popolato di strane creature che accompagnano paure e sogni, animali scuri e dalle forme primarie, leggeri, organici ma con atteggiamento tendente al geometrico.
L’uomo a cavallo è associato al colore nero, un lutto che accomuna la figura del cavaliere e quella dell’animale rendendoli un corpo unico, quasi come coperti dallo stesso strato di epidermide.
Mario Costantini si concede e ci regala, però, anche un’alternativa introducendo alcune figure in oro zecchino, sottolineandone così la rarità, come un germoglio, auspicio di nuove storie dell’uomo, speranza.

GOYA


21/09/2011 -

I raggi X svelano un dipinto
nascosto sotto un'opera di Goya

Il pittore spagnolo in un 'Autoritratto'
Il pittore spagnolo in un Autoritratto
LONDRA
Una capolavoro sotto un altro. Una nuova tecnica, la macro scansione a raggi X, ha permesso ai ricercatori olandesi della Delft University di scoprire il dipinto che si celava sotto il celebre Ritratto di Don Ramun Satuè, opera di Goya che risale al 1823. A darne notizia è un articolo pubblicato sul quotidiano britannico Guardian.

La tecnologia, che sfrutta raggi X ad alta intensità ha rivelato un altro dipinto, nascosto, che probabilmente raffigura un generale francese o addirittura Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, che fu per un breve periodo di tempo Re di Spagna.

«È eccitante quello che abbiamo scoperto con la tecnologia spettrometrica a fluorescenza - ha spiegato Joris Dik, nel team che ha condotto la ricerca - che riesce a creare una mappa dei pigmenti dei colori fino a ottenere una immagine completa, molto dettagliata».

Gli scienziati hanno sviluppato, in particolare, una versione mobile dell’apparato, che potrebbe essere usata quindi in altri musei, oltre al Rijksmuseum di Amsterdam. Sono infatti molti gli artisti che avevano l’abitudine di riutilizzare le loro tele, per motivi economici oppure perchè non erano soddisfatti del primo lavoro eseguito.

Il dipinto originario fu realizzato fra il 1809 e il 1813. Secondo gli storici, probabilmente Francisco Goya si trovò, a un certo punto, a dover ’coprirè il ritratto fatto al generale francese perchè, nel frattempo, dopo il 1820, i francesi si erano ritirati dalla Spagna, e motivi di opportunità politica lo guidarono a compiere una scelta di cautela.

MART


Mai sognato di costruire un'opera collettiva in cartone nella piazza del Mart? Si fa il 9/10 con Chris Gilmour. Pochi posti rimasti bit.ly/mPnrJO
www.mart.tn.it
Per realizzare una grande scultura ispirata al tema della casa, i partecipanti useranno il cartone, materiale con cui lavora abitualmente l’artista, celebre per le sue sculture che riproducono nei minimi dettagli e in scala reale oggetti e monumenti.

martedì 20 settembre 2011

ARTEMISIA GENTILESCHI -- MODIGLIANI -- SEVERINI ............


Le mostre dell'autunno 2011

Tutte le mostre d'arte, le rassegne e i musei da vedere: Artemisia Gentileschi a Milano, Modigliani a Ferrara, Leonardo a Torino....ecco una guida per un autunno a tutta cultura.
Le mostre dell'autunno 2011
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Interessanti mostre d'arte aprono i battenti. Il rientro in città, infatti, coincide con l'apertura di una nuova stagione di grande cultura che accontenta tutti dagli amanti dell'arte moderna agli estimatori dei maestri del rinascimento.
Monografiche, rassegne su maggiori artisti della nostro storia dell'arte dal rinascimento ad oggi, kermesse internazionali...sono molti gli eventi che si inaugurano in questo momento in Italia e VeraClasse vi accompagna in una rassegna degli appuntamenti da non perdere.

Mostre a Milano e Roma

Partiamo dalle grandi città. A Milano il 22 settembre si aprono i battenti a Palazzo Reale della prima monografica su Artemisia Gentileschi, artista di spicco del seicento europeo ed una delle prime donna a distinguersi nel mondo dell'arte. (Artemisia Gentileschi. Storia di una passione - 22 settembre 2011 - 22 gennaio 2012)
Non solo arte classica a Palazzo Reale però. Da ottobre arriva anche il vento del post impressionismo con Cezanne. Les ateliers du Midi (Da ottobre a febbraio 2012) in occasione del centenario dell'anniversario della morte del pittore che partendo dall'impressionismo invento una nuova visione costruttiva degli oggetti.
Roma ospita invece la grande arte del '400 e presenta le opere di un artista purtroppo poco conosciuto come Filippo Lippi. La sede espositiva sono le Scuderie del Quirinale dove si accendono i riflettori dal 5 ottobre al 15 gennaio 2011 sulla mostra monografica “Filippini Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400” con una ricca selezione di opere celebri e preziosissime, dalle tavole agli affreschi, ai raffinati disegni su carte colorate.
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Genova, Torino e Firenze
Genova anche quest'anno si conferma capoluogo della cultura e come ormai da tradizione Palazzo Ducale ospita opere di grandissimo valore. La mostra "Van Gogh e il Viaggio di Gauguin", (12 novembre 2011 al 15 aprile 2012) è un'occasione unica per vedere assieme ben 35 opere di Van Gogh, tra tele e disegni, assieme ad uno dei quadri più celebri della pittura moderna, il "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" di Gauguin.
A Torino una grande mostra offre un percorso completo ed entusiasmante nell'opera diLeonardo. Dovrebbe essere esposto anche il celeberrimo Ritratto del genio rinascimentale (forse la sua opera più nota dopo la Gioconda) se la soprintendenza darà il permesso di spostare la preziosa e fragilissima tela del caveau Biblioteca Reale di Torino. Un occasione più unica che rara per tutti gli amanti dell'arte.
Firenze, invece, a Palazzo Pitti si sposta la mostra principale sui 150 anni dell'Unità d'Italia dal titolo “La Bella Italia arte e identità delle città capitali” che nei mesi scorsi è stata esposta alla reggia di Veneria Reale di Torino.

Altre mostre in tutta Italia
Per una stagione a tutta cultura sono molto gli appuntamenti in giro per l'Italia intera.
Vi segnaliamo “Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalí. 1918-1933”  in mostra a Ferrara  con la possibilità di immergersi dall'11 settembre all'8 febbraio 2012 nel clima di fermento culturale che invase la capitale francese all'inizio del 1900.  Anni significativi per il mondo dell'arte, personalità illustri e opere mirabili.
La toscana è una terra che ama l'arte: nelle storiche sale di Palazzo Blu di Pisa va in scena“Pablo Picasso. Ho voluto essere pittore e sono diventato Picasso” (14 ottobre 2011 al 29 gennaio 2012) mentre Arezzo rende merito al Vasari pittore e la mostra “Giorgio Vasari disegnatore e pittore” è  l'evento principe di un vero e proprio itinerario vasariano che si sviluppa in tutta la stagione dal 3 settembre all'11 dicembre..


Per gli altri appuntamenti artistici dell'autunno 2011, vi rimandiamo allo Speciale Mostre d'autunno di VeraClasse

MUSEO d'ISRAELE


Gerusalemme, nel nuovo Museo d’Israele arte d’ogni tempo e latitudine

Dopo tre anni di lavori, lo scorso 26 di luglio ha riaperto al pubblico il Museo di Israele, direttore è James Snyder, ex capo del MoMa di New York.
Ad accogliere il pubblico, sulla terrazza più alta dell’edificio è un’opera contemporanea, “Il mondo sottosopra, Gerusalemme” di Anish Kapoor, una gigantesca clessidra metallica che riflette l’immagine dei passanti a testa in giù.  Tuttavia le collezioni del museo coprono tutta la storia dell’arte, dalla preistoria ad oggi e accolgono anche opere di civiltà “diverse” da quella occidentale: dagli Inuit ai nativi americani per arrivare all’estremo Oriente.
La gran parte delle collezioni divise in 30 dipartimenti per circa 500mila pezzi totali, provengono da donazioni, ma il museo non tralascia di fare buoni affari, nel 2007 la vendita di un Basquiat a circa 15milioni di dollari ha consentito nuove acquisizioni. Nella grande mole di opere e sezioni, impossibile elencare tutto, spicca la collezione Dada e surrealista donata dall’italiano Arturo Schwarz di circa 700 opere tra cui il  famoso orinatoio di Marcel Duchamp.
Fondato nel 1965, il Museo di Israele è stato progettato da Alfred Mansfeld prendendo spunto dalla struttura dei villaggi del Mediterraneo, costruito su un terreno in pendenza è formato da vari edifici cubici delimitato da un giardino scultura progettato dall’americano Isamu Noguchi (1904-1988). L’opera di ristrutturazione e ampliamento è stata invece affidata all’architetto newyorkeseJames Carpenter.
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