sabato 2 luglio 2011

HENRI LAURENS


Laurens  Henri

Scultore francese (Parigi 1885 - ivi 1954). 
Iniziò come decoratore e dopo aver conosciuto G. Braque partecipò (1912)
 al movimento cubista; legati a questa esperienza sono dei collages e
 numerose costruzioni geometriche in legno, ferro e materiali varî 
(Guitare, 1919; Bouteille et journal, 1919). 
Verso il 1925 si discostò dal cubismo per cercare una maggior libertà di forme plastiche organiche,

 prevalentemente impostate su valori di massa... 

venerdì 1 luglio 2011

Fondazione GIANADDA ..Martigny








BALTHUS -- a la Rossinière


Balthus nei boschi di Rossinière

21 ottobre 2004 - 15:43

Il pittore francese di origine polacca visse e lavorò per 24 anni 

nella campagna vodese vicino a Chateau-d’Oex. 

Con la seconda moglie Setsuko si stabilì nel prestigioso 

Grand Chalet di Rossinière.


«In fondo, siamo venuti qui per la mia nostalgia della montagna.
 Rossinière mi aiuta ad avanzare. A dipingere. (…) Qui regna una sorta di pace.
La forza delle cime, il peso delle nevi intorno, la loro massa bianca,
 la calma placida degli chalet posati sugli alpeggi, il tintinnio dei campanacci,
la regolarità della piccola ferrovia che serpeggia sulla montagna,
tutto esorta al silenzio».

Così Balthus, pseudonimo per Balthazar Klossowski conte de Rola (1908-2001),
il pittore metafisico dei gatti e delle adolescenti sensuali e maliziose,
ricorda nei suoi «Mémoires» le sensazioni che gli ispirava l’incantevole paesaggio
 in cui si era ritirato a vivere nel 1977.

Lui e la seconda moglie Sestuko, di origine giapponese, quell'anno avevano acquistato
 il Grand Chalet, monumento storico di Rossinière che proprio nel 2004 festeggia 250 anni.
 Vi installarono i loro atelier, in un ambiente speciale anche per la luce particolarmente adatta a dipingere.

«Il giorno che viene – prosegue Balthus nei "Mémoires" – farà progredire il quadro,
quello in lavorazione da tanto tempo.
 Forse solo un tocco di colore, e la lunga meditazione davanti alla tela.
Solo questo. E la speranza di domare il mistero».

Lo chalet nelle Alpi svizzere

Oggi a Rossinière, a custodire le memorie di Balthus c'è la vedova
Setsuko Klossowska de Rola.
 Pittrice lei stessa, discendente da un’antica famiglia di samurai di Kyoto,
 vive sola nel grande chalet, se si escludono le visite della figlia Harumi.
Ma la contessa Setsuko dice di non sentirsi intimidita, anzi:
le pare di essere protetta da una divinità, la stessa sensazione provata
al primo ingresso nell'edificio col marito, tanti anni fa.

«Dev'essere il destino che ci ha portato qui – ricorda – siamo arrivati la prima volta per caso
, con amici di Gstaad, per prendere un tè. All'epoca il Grand Chalet era ancora un albergo,
 che aveva ospitato fra gli altri Victor Hugo e Alfred Dreyfuss.
Noi abitavamo in Italia, Balthazar dal 1961 dirigeva l'Accademia di Francia a Roma».

«Ma il medico gli aveva consigliato di trasferirsi in montagna per ragioni di salute.
Così, nel 1976, ecco il nostro giro di esplorazione a Gstaad e a Rossinière.
Appena entrati nel Grand Chalet, il legno ci ha avvolto col suo calore…l'atmosfera
 ci è sembrata straordinaria, come quella di una vecchia casa giapponese.
Non abbiamo avuto dubbi…in pratica è lo chalet che ha scelto noi».

Detto fatto, in pochi mesi i Balthus si accordano per l'acquisto con l'allora proprietario Devenish, e nel 1977 si trasferiscono a Rossinière.





Qui il pittore trascorrerà gli ultimi 24 anni della sua esistenza.

giovedì 30 giugno 2011

CLAUDE MONET


Fondation Gianadda, Martigny, fino a oggi 20 novembre 2011


La rassegna estiva è dedicata alla artista francese Claude Monet, 
con opere in prestito dal Musée Marmottan di Parigi e collezioni svizzere.
 Monet, uno dei fondatori della pittura impressionista francese, 
è famoso per i suoi paesaggi rurali e come ha trasformato la luce
 e il colore nella sua arte.

lunedì 27 giugno 2011

Scultura - Pittura ....... differenze


La scultura
Nella scultura manca, in parte, il riferimento allo spazio ed in ciò si diversifica dall'architettura.
 Un'opera di scultura non deve essere verosimile
 (per questo ci sono strumentazioni e mezzi tecnici in grado di riprodurre la realtà). 
Essa, invece, per essere considerata arte, deve risultare espressiva, anche se 
appare come un non-finito (vedi molte opere di Michelangelo).
 

La pittura
Come diceva Leonardo la pittura si diversifica dalla scultura perchè
con questa si procede togliendo dalla materia, con quella aggiungendo materia. 
La pittura ha anche un'altra caratteristica principale: i colori. 
Proprio tramite di essi, con il loro accostamento (secondo la sensibilità dell'artista),
 la loro tonalità, il disegno, il pittore comunica ed esprime la sua arte. 

Gabriele d'ANNUNZIO ..... a Pescara


D'Annunzio conquista Fiume, mostra per i novant'anni



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Cimeli e foto d'epoca a Pescara fino a novembre per ricordare l'impresa del Vate: 

esposte la medaglia di Ronchi e una preziosa cartolina autografata dal 

maestro Arturo Toscanini

  Strumenti utili

La sua Pescara rende omaggio a uno dei suoi figli più cari.

 Cimeli, ricordi e foto d'epoca per ricordare i novant'anni dell'impresa di Gabriele d'Annunzio.
«Le gesta di Fiume. Gabriele d'Annunzio, il Vate,
l'Eroe, il Comandante» è l'esposizione curata da
Maurizio Biondi che si potrà visitare fino al 7 novembre.
Oltre cento i preziosissimi pezzi messi in mostra tra
quotidiani, riviste, lettere, cartoline, fotografie,
cartine, gigantografie, medaglie e francobolli d'epoca
per ricordare l'avventura fiumana del poeta che
 il 12 settembre 1919, a capo di oltre seicento soldati, occupò la città di Fiume.
Veri pezzi rari sono la medaglia di Ronchi con il motto «Hic manebimus optime»;
un berretto, un pugnale e un album di fotografie d'epoca concessi da Sergio Guerri,
 discendente di Bruno Guerri che fu uno dei «soldati arditi» del Comandante;
e una foto-cartolina più unica che rara, autografata da Arturo Toscanini e da
Gabriele d'Annunzio dopo uno degli ultimi concerti al teatro «Verdi» di Fiume.
 Farà da sottofondo alla mostra una selezione di brani eseguiti dal maestro Toscanini
proprio in occasione di quel concerto.
«Desideravo rivisitare l'eredità politica dannunziana, che per decenni è stata considerata autoritaria e che invece considero libertaria - spiega Biondi -
Non si spiegherebbe altrimenti il grande afflusso di giovani e di coppie che si registrò
 in quei mesi: la Carta del Carnaro, redatta insieme al secondo capo di gabinetto del governo dannunziano Alceste De Ambris, istituiva con sorprendente modernità il diritto alle
 libertà di stampa, di pensiero, di associazione, di riunione e religione, alla parità tra i sessi
 e al diritto di divorzio.
 Si creò una sorta di zona franca in cui erano permessi l'amore libero, il nudismo
e l'uso di droghe.
Per sedici mesi Gabriele d'Annunzio governò un popolo con il solo potere della parola,
tenendo comizi ogni giorno: in questo e in altri aspetti fu emulato poi da Benito Mussolini,
ma questo non lo accosta necessariamente al Fascismo».

Andreij Tarkovskij


Pensieri e riflessioni sull'idea della bellezza e del bello

  1. Andreij Tarkovskij, Scolpire il tempo, pag.151 /152    " Tra l'artista e il pubblico esiste un collegamento diretto e nei due sensi. Rimanendo fedele a se stesso e indipendentemente dai giudizi correnti,l'artista crea, sviluppando ed elevando costantemente il livello di percezione del pubblico." 
  2. "L'artista tenta soltanto di rappresentare la propria immagine del mondo affinchè gli uomini guardino il mondo con i suoi occhi, si imbevano delle sue sensazioni, dei suoi dubbi, dei suoi pensieri..."
  3. "L'artista, la sua opera e lo spettatore rappresentano un tutto unico e indivisibile, un organismo percorso da un unico sistema sanguigno. "
  4. "importantissimo criterio artistico che è il concetto di Bello, che indica l'aspirazione ad esprimere l'ideale. Ogni epoca è segnata dalla ricerca della verità. E, per quanto aspra sia questa verità , essa propizia il risanamento dell'umanità. La presa di coscienza della verità è indizio della sanità di un'epoca e non può mai essere in contraddizione con l'ideale morale."




Mostra fotografica Spazio Oberdan su A.Tarkovskij

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