sabato 5 novembre 2011

MAURICE UTRILLO





Maurice Utrillo i Morlius, nato Maurice Valadon (Parigi26 dicembre 1883 – Dax5 novembre 1955), è stato un pittore francese, specializzato in paesaggi urbani 

venerdì 4 novembre 2011

ROBERTO CIACCIO a Milano - Palazzo Reale


Organizzazione e realizzazione della mostra a cura di Elena Tettamanti


Elena TettamantiArch. Elena Tettamanti
Via A. Saffi, 29
20123 Milano
Tel. 02.43.98.24.93
L’esposizione monografica di Roberto Ciaccio “Inter/vallum” costituisce il terzo momento di un percorso espositivo complesso che intende portare a confronto l’opera di un artista contemporaneo, già presente in alcuni importanti musei internazionali, con la filosofia, la musica e l’architettura contemporanee. Questo intenso e costruttivo dialogo ha già dato vita ai primi due eventi espositivi: il primo, “Revenants” (24 marzo - 25 giugno 2006) – riferito alla filosofia – ha avuto luogo a Berlino al Kulturforum, Kupferstichkabinett dei Musei statali con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino e il patrocinio della Fondazione Antonio Mazzotta di Milano. L’esposizione è stata accompagnata dal convegno “Matrici di Tempo” coordinato da Remo Bodei e promosso dall’Istituto Italiano di Cultura. Il secondo momento espositivo, “Le Son des Ténèbres”(14 novembre - 21 dicembre 2008) – riferito alla musica – ha avuto luogo a Roma all’Istituto Nazionale per la Grafica, Palazzo Fontana di Trevi.

In occasione dell’inaugurazione si è tenuto un concerto pianistico con Antonio Ballista, Philip Corner e Daniele Lombardi, che hanno eseguito partiture ispirate all’opera di Roberto Ciaccio. Il terzo momento espositivo, “Inter/vallum” (21 settembre - 20 novembre 2011) – riferito all’architettura – si sviluppa a partire dalla particolare spazialità delle opere di Roberto Ciaccio e dalla specificità dei materiali impiegati (lastre di rame, zinco, ferro, ferro cromato), che, per le loro dimensioni, caratteri cromatici e di luminosità entrano in suggestive in- terazioni e assonanze con spazi e “luoghi” dell’architettura contemporanea. Le sequenze seriali delle opere di Roberto Ciaccio – grandi lastre metalliche, serie di monotipi e di monoprint – nei loro ritmi intervallari e nelle loro scansioni inducono quelle dinamiche di rinvii e differimenti spazio-temporali accentuati dal fugato delle “serie”. La luminosità delle lastre e il timbro oscuro di taluni cromatismi rivelano il configurarsi di una spazialità nascosta. L’esposizione è pensata e progettata nella sua totalità, attraverso la collaborazione di Roberto Ciaccio con Kurt W. Forster e Remo Bodei, in stretto rapporto con l’architettura del luogo che la ospita e con i suoi caratteri strutturali, e si costituisce pertanto come opera/installazione site specific. Una installazione, quella di Roberto Ciaccio, concepita come nuova Gesamtkunstwerk, in cui pittura, scultura, architettura e musica confluiscono, oltrepassando i loro confini, in una complessa dimensione sinestesica. Parte integrante della totalità dell’opera è l’esecuzione di Mantra di Karlheinz Stockhausen per due pianoforti e live electronics e di una partitura originale di Philip Corner e Lorna Windsor per gong e voce soprano ispirata all’opera/installazione Inter/vallum dell’artista.
Elena Tettamanti

ARTEMISIA GENTILESCHI -- Palazzo Reale - Milano


Artemisia Gentileschi (Roma 1593 - Napoli 1652/53), uno dei grandi artisti del Seicento europeo, ha dovuto aspettare tre secoli per essere giudicata e internazionalmente apprezzata per le qualità della sua professione cioè quella di pittrice. Ciò è avvenuto grazie a un saggio di Roberto Longhi nel 1916, nel quale Longhi esprimeva nei confronti di Artemisia il seguente giudizio: «l'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità...».

Fino al secondo dopoguerra però Artemisia, viene ricordata più per il processo per stupro intentato al collega del padre, Agostino Tassi, - che segnerà completamente la sua vita e la sua carriera - che per i suoi evidenti meriti pittorici. La forza espressiva del suo linguaggio pittorico e l'interesse per la figura artistica di Artemisia vennero letti e utilizzati anche in chiave femminista, ma questo continuò a mettere in ombra i suoi riconoscimenti pittorici.

Solo nel 1991, le viene dedicata una mostra in Casa Buonarroti a Firenze (poi a Roma, all’Istituto San Michele), che è però esclusivamente orientata su quadri da stanza. Dieci anni dopo, Roma, New York e Saint-Louis celebrano i Gentileschi, padre e figlia, ma la parte dedicata ad Artemisia è sempre parziale e non riesce a dare di questa valorosa artista un’immagine adeguata e completa.
artemisia gentileschi

La mostra a Palazzo Reale si prefigge di sanare i favori tributati al peraltro eccellente genitore permettendo al visitatore di scoprire ogni nodo essenziale della pittura di Artemisia.
Per la prima volta, verrà presentata una rassegna che dà spazio, non solo ai suoi quadri da camera ma a tutta la sua produzione artistica, mostrando un’artista completa che ha saputo affrontare, con grande qualità artistica, una gamma di generi pittorici e temi molto ampia e variegata.

Il visitatore potrà così conoscere complessivamente - osservando circa 40 opere esposte - la carriera artistica di Artemisia.
La mostra sarà suddivisa cronologicamente nelle quattro fasi che contraddistinguono la sua vita:
gli inizi romani tra l`opera paterna e gli sguardi rivolti a colleghi/concorrenti di Orazio;
gli anni fiorentini;
gli anni venti a Roma, contumace il padre, lei stessa figura guida tra i naturalisti superstiti;
il quasi quarto di secolo di attività napoletana: opere pubbliche e adeguata ricezione nazionale e internazionale delle sue qualità.

Artemisia Gentileschi, Maddalena, olio su tela
Firenze, Galleria Palatina

CEZANNE


20 ottobre 2011
26 febbraio 2012
Cézanne. Les ateliers du Midi.
Un omaggio a Cézanne e alla sua produzione legata ai celebri ateliers di Aix-en-Provence, tra l’attività en plein air e i lavori in studio. 40 capolavori del grande maestro francese provenienti dai più prestigiosi musei internazionali tra i quali il Musée d’Orsay, il Petit Palais, la Tate, l’Hermitage e la National Gallery di Washington.
INFO >


MIRKO BASALDELLA

FURORE 1944

LEONE URLANTE 1954

ELEMENTO ARCHITETTONICO 1953

Mirko Basaldella Nel tempo nel mito Casino dei Principi Villa Torlonia Roma

Mirko Basaldella Palazzo Berardi Mochi Zamperoli Cagli (PU)

Mirko Basaldella Palazzo Berardi Mochi Zamperoli Cagli (PU)

Leopold Museum: Eröffnung der Ausstellung "Hermann Nitsch - Strukturen"

ACHILLE BONITO OLIVA - Transafricana a Torino


SEGNALAZIONI
31/10/2011 -

Transafricana, la nuova
avventura di Bonito Oliva

Uno smalto di Kivuthi Mbuno
Uno smalto di Kivuthi Mbuno
GUIDO CURTO
TORINO
Tante alte sculture di terracotta rossastra si ergono una accanto all’altra creando una sorta d’installazione ambientale. Osservandole da vicino scopriamo che quelle statue antropomorfe sono un groviglio di corpi, dove sotto la testa di un adulto, un padre o una madre, spuntano volti di bambini e le membra di una grande famiglia avvinta da quell'abbraccio plasmato nell'argilla dalla scultrice senegalese Seni Camara (nata nel 1945).

Un’artista straordinaria, che insieme ad altri sei autori africani è stata selezionata da Achille Bonito Oliva per dar vita alla mostra Transafricana. Altre sculture di questo «genere», vivacemente colorate, sono quelle intagliate nel legno da George Lilanga, che raffigura abbarbicati uno sull’altro strani esserini: negretti con grandi orecchie da topolino, piedi a tre dita e larghe bocche spalancate, ignudi o cinti solo in vita da un gonnellino. Lilanga (nato in Tanzania nel 1934 e morto nel 2005 a 77 anni) è anche pittore: in mostra, infatti, troviamo una trentina dei suoi dipinti quelli che, si dice, ispirarono Keith Haring.

È chiaro a questo punto che ABO propone una sorta di transavanguardia africana attraverso questa pattuglia di autori, alcuni dei quali già famosi, in particolare quelli scoperti dal curatore francese Jean-Hubert Martin in occasione della mostra Magiciens de la Terre al Pompidou nel 1989. In quella mostra c’era ad esempio Esther Mahlangu, nata in Sud Africa nel 1935: dipinge prendendo spunto dalle decorazioni viste sui muri dei villaggi Ndebele. Altro artista di grande valore è il keniota Kivuthi Mbuno (1947): sullo sfondo di surreali paesaggi rosa dipinge scene divertenti. A chiudere il percorso espositivo troviamo due autori più giovani: il 54enne, della Tanzania, Mikidadi Bush, che dipinge quadri con mostri di gusto Naif e un po' New Age; e il 43enne keniota Peter Wanaju dalla pittura più impegnata. Fino a ieri gli artisti di Transafricana sono stati protagonisti anche di una mmostra al Museo Magi di Pieve di Cento.

TRANSAFRICANA
TORINO, FONDAZIONE 107
FINO AL 13 NOVEMBRE

giovedì 3 novembre 2011

HENRI MATISSE

Il pittore e scultore francese Henri Matisse nasce a Le Cateau-Cambrésis (Francia) il 31 dicembre 1869: visse durante uno dei periodi più densi di eventi tragici della nostra storia. Eppure, nella sua opera, non vi è traccia dell'alienazione, della sofferenza, delle contraddizioni della nostra era: i suoi dipinti sono un mondo a parte, in cui si trova sollievo, pace, rifugio, calma, serenità, colore e luce.

Dal 1895 al 1899 Matisse frequenta lo studio di Gustave Moreau, studiando i lavori di Manet e di Cezanne e, risentendo delle esperienze dell'impressionismo, nel 1897 crea "La deserte". 




Henri Émile Benoît Matisse (Le Cateau-Cambrésis31 dicembre 1869 – Nizza3 novembre 1954) è stato un pittoreincisoreillustratore escultore francese.
Firma di Matisse



Matisse è uno dei più noti artisti del ventesimo secolo, esponente di maggior spicco della corrente artistica dei Fauves.

mercoledì 2 novembre 2011

MART



Attraverso la Transavanguardia.
Problemi e riflessioni

Convegno di Studi a cura di Franco Rella, con Gabriella Belli e Achille Bonito Oliva.
Relatori: Elisabetta Barisoni, Andrea Bruciati, Martina Cavallarin, Giorgio Verzotti

Venerdì 11 novembre 2011
Mart Rovereto – Sala Conferenze

Il Mart di Rovereto apre il ciclo di riflessioni sulla Transavanguardia, il movimento artistico italiano teorizzato nel 1979 da Achille Bonito Oliva. Le occasioni di approfondimento nei prossimi mesi saranno molte, a partire da una mostra a Palazzo Reale (23 novembre 2011 – 4 marzo 2012) che farà il punto sull'eredità di Sandro Chia, Francesco Clemente, Sandro Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino.
Il convegno del Mart, che sarà aperto da Achille Bonito Oliva con Gabriella Belli e Franco Rella, si propone come punto d’avvio delle riflessioni critiche: con l'aiuto di studiosi di primo piano, verrà ricostruita l'intera vicenda della Transavanguardia e delle sua fortuna critica internazionale.
In concomitanza con il convegno e fino all’8 gennaio 2012, il Mart allestisce al secondo piano del museo una selezione di opere della Transavanguardia dalla recente donazione del collezionista milanese Alessandro Grassi.



Sandro Chia - La rastrellatrice, 1979
Olio su tela, cm 140 x 210,5.
Mart, Donazione Alessandro Grassi



PROGRAMMA

12.00   Benvenuto della direzione del Mart
a seguire:
Visita guidata alla Collezione Grassi con Elisabetta Barisoni, Curatrice del Mart
14.00Saluto di Gabriella Belli e Achille Bonito Oliva       
14.15Franco Rella, Filosofo e docente di estetica
Introduzione

14.45
Elisabetta Barisoni, Curatrice del Mart
Avanguardia Trans-nazionale: gli esordi della Transavanguardia in Germania
15.15
Giorgio Verzotti, Storico e Critico d’arte
La ricezione della Transavanguardia a Milano e dintorni
16.45Andrea Bruciati, Storico dell’arte e direttore artistico della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone
E’ un viaggio di idee verso una famiglia di artisti che non sono parenti tra loro

17.15
Martina Cavallarin, Critico d’arte
Dimenticare a memoria la Transavanguardia: artisti mutanti nel 2011

17.45
Franco Rella
Conclusioni



MartRoveretoCorso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)

Orari: mar-dom 10.00-18.00 ven 10.00-21.00.
Tariffe: Intero 11 Euro
Ridotto: 7 Euro
Gratuito fino ai 14 anni

Informazioni e prenotazionitel.+39 0464 454 154-108

scoperta ARTE in Sud Africa


In Sud Africa, una grotta che guarda l'oceano indiano, è stato scoperto l'atelier di un artista risalente a  100mila annifa. Conchiglie usate come recipienti per pigmenti, macine e pestelli utilizzati per produrre il colore sono stati scavati a Blombos, 250 km a est di Città del Capo daChristopher S. Henshilwood della Witwatersrand University di  Johannesburg e da altri ricercatori che annunceranno la loro scoperta domani su Science. Prima di questo ritrovamento, le più antiche tracce della bottega di un pittore risalevano a 60mila anni fa.La conchiglia
La bella grotta non è un luogo qualsiasi, ci spiegaFrancesco d'Errico, direttore di ricerca del centro nazionale di ricerche francese (Cnrs) a Bordeaux, ma italiano di nascita e formazione, che fa parte del team che ha messo a segno l'entusiasmante scoperta. "Questi scavi - spiega - sono avvenuti nello stesso luogo dove nel 2001 sono stati trovati frammenti di ocra e incisioni astratte risalenti a 70mila anni fa, la più antica traccia di arte astratta finora venuta alle luce. Sempre qui sono stati trovati ornamenti composti da conchiglie marine, alcune ricoperte di pigmenti, risalenti a circa 75 mila anni fa, che allora erano i più antichi esempi di gioielli (fino a che in Nord Africa non ne sono state trovate di più antiche, vecchie 100mila  anni)".
Il panorama dalla grotta di Blombos Cape town)I pigmenti contenuti nelle conchiglie di Blombos furono probabilmente usati dai primi Homo sapiens per dipingere i loro corpi, pareti di roccia o decorare oggetti molto semplici. Il loro ritrovamento mostra che i primi uomini avevano già una conoscenza elementare della chimica e un pensiero simbolico. 
Quelli trovati nella grotta sudafricana non è il più antico esempio di uso di pigmenti.  "In Zambia - spiega d'Errico - sono stati trovati frammenti di roccia probabilmente usati come pigmenti risalenti a fose anche 200mila anni anni fa, e le sepolture di neandertaliani scoperte in Medio Oriente e vecchie 120mila anni suggeriscono un certo pensiero simbolico. Ma più si risale nel tempo più l'interpretazione è speculativa. Qui invece l'interpretazione è molto più semplice, perché sono stati trovati insieme tutti gli strumenti per produrre il colore ed è stato possibile ricostruire tutto il processo di produzione".  Gli strumenti del pittore - credit  Prof. Chris Henshilwood, University of the Witwatersrand, Johannesburg
"Le conchiglie sono  "orecchie di mare", sul fondo si trova ancora il residuo del pimento secco, prodotto da due tipi di rocce rosse (due tipi di ematite) e ci sono tracce di minaerale giallo, chiamato goetite, che fanno pensare che questi contenitori siano stati usati più volte. Il pigmento  era abraso attraverso una specie di grattugia, oppure la polvere era ottenuta tramite  schegge poi triturate. Abbiamo anche trovatp frammenti di osso spugnoso che ci fa pensare usassero midollo come legante per la mescola, e anche un liquido, poiché è evidente una linea di disseccazione su una delle conchiglie. Non era perciò mescola densa ma liquida".
Possibile che questi uomini avessero il gusto del bello? Che dipingessero oggetti, superfici o il loro corpo a scopo estetico? "Il gusto del bello si sviluppa quando c'è un pensiero simbolico, e questi e altri ritrovamenti ci inducono a pensare che all'epoca fosse già sviluppata un pensiero e una cultura materiale simbolica" dice d'Errico.

DE CHIRICO


Dopo gli anni del degrado è in dirittura d'arrivo il restauro della fontana dei Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico alla Triennale di Milano. Fin dal primo colpo d'occhio, sotto il tendone che la protegge, a stupire è il colore ritrovato. Sulle sculture private da tempo del pigmento, sono tornati gli ocra, i blu e i rossi. Rinvenuto e ancor privo di destinazione il pesce che faceva parte del percorso scultoreo. Solo le due statue dei nuotatori non hanno ancora riavuto il bruno colorito originario. Realizzata nel 1973, anche se non pienamente, la fontana ha riconquistato l'originaria "leggerezza gioiosa" grazie all'intervento di Gianfranco Mingardi. A finanziare i 69.500 euro del recupero, voluto da Vittorio Sgarbi e iniziato a luglio 2008, il gruppo Mapei. Prima dell'inaugurazione e dopo le polemiche passate proponiamo un concorso su come proteggerla. Copertura sì o no? Inviateci le vostre risposte e idee sul sole24ore.com, che alla fontana dedica uno speciale.
stefano.biolchini@ilsole24ore.com

lunedì 31 ottobre 2011

FONDAZIONE F.P. MICHETTI

http://www.flickr.com/photos/64439645@N03/6109959274/

MARIO SIRONI




Nato a Sassari, ben presto la sua famiglia si trasferì a Roma, dove Sironi, abbandonati gli studi di ingegneria, iniziò a frequentare l’Accademia di Belle Arti e lo studio di Giacomo Balla, stringendo amicizia anche con Gino Severini eUmberto Boccioni. La sua ricerca personale partì dall'esperienza divisionista e, nel 1914, trasferitosi a Milano, si avvicinò al Futurismo, di cui condivise l'esperienza bellica di volontario ciclista a fianco di Marinetti e Sant'Elia. ( di questo periodo sono Il camion del 1914, collezione privata, Milano e Il ciclista del 1916, collezione privata)

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