giovedì 4 settembre 2014

Enrico Valentini per TRASALIMENTI 2013 -

Il mio scritto per il catalogo Trasalimenti 2013 - Omaggio a Gabriele Di Pietro
Viaggiando
"Tutto quello che è interessante accade nell'ombra, davvero. Non si sa nulla della vera storia degli uomini " Louis-Ferdinand Céline
Uno squillo , due squilli tre squilli dall’altre parte una voce , la solita frase: Oooooh Enrico , era l’incipit di quotidiani discorsi , era per me il consueto viaggio di pensieri prima di ipotetici sogni notturni . Si iniziava a volte da banali problemi , a volte da serie parole, incuranti dove si arrivava a parare ma certi che quella chiacchierata ci avrebbe portato a momenti di crescita , ad attimi di felicità , a inseguire quel sano viaggio di pensiero condottiero di bellezza , si riflettevano i veri trasalimenti di una vita intera , i ricordi le storie e le confidenze , le persone conosciute , i luoghi frequentati e mai dimenticati , i progetti e le visioni future , mio specchio di valori e virtù, ogni sera poteva diventare una lezione un dibattito , momenti nuovi, di amicizia e di scoperta, Cèline, Ezra Pound ,Evola e Yukio Mishima ,il cavalcare la tigre , la politica e la filosofia, Amarcord e Rimini , Fitzcarraldo ed Herzog , il comune e smisurato amore per l’Arte quasi sentita da entrambi come una Grande Madre, quell’Arte lontana dagli speculatori di caucciù , quell’Arte in cui credere e della quale farne scopo d’esistere “NON PER ARRICCHIRSI ,bensì per tracciare un sogno” , quell’Arte avvertita come un sussulto dell’Anima , il nostro Paese Sognante. Quegli attimi sospesi nel transitorio linguaggio della vita , sono inchiodati con le parole nella mia essenza , sono aggrappati con il ricordo al mio sentimento , hanno graffiato l’impulso e forgiato il mio spirito , un harakiri di emozioni e sensazioni. Il ritorno a Rocca Calascio è come sempre duro ed impervio , accompagnato da un Uomo che gli assomiglia non solo per fattezze , ma anche per pensiero e soprattutto per tempra e volontà , la voglia di ricominciare il sogno dove c’eravamo lasciati , l’aria e il profumo sono gli stessi , l’odore della purezza non cambia con il tempo , questa volta la sfida è con il nostro intimo , con le nostre emozioni ,con la nostra coscienza , con il nostro piangere , il nostro traguardo sarà l’esaltazione della memoria , un omaggio doveroso a un visionario dell’arte, a un giocoliere della cultura ,una festa dell’arte, la conferma di un applauso per una missione di vita dedicata alla delizia. Il traghettare l’arte contemporanea in territori e contesti anomali, lontano da muri bianchi e intonsi, alieno da donne con i tacchi a spillo e flûte di Dom Perignon d’annata , estraneo dagli echi dei salotti aristocratici , indipendente da mercatini e fiere , avulso da conti e numeri , è cosa coraggiosa e ardita , dall’altra parte però è tanto il bisogno di nuove idee, la brama di nuovi linguaggi, la voglia di sperimentare nuove strade e nuovi percorsi nei meccanismi del contemporaneo , un reale desiderio di libertà in un mondo dove è tutto radicalmente ingabbiato e inquadrato. Rocca Calascio è un luogo monumentale ed emblematico , qui l’ossimoro diventa ancora di più acuto ed arguto, l’onestà e il candore sono manifesti sulle facce delle persone che vi ci abitano, la purezza diventa materia , la probità è massima e viene voglia di strillare maleducatamente al cielo il dovere di ringraziare Gabriele come l’urlo di Immigrat Song dei Led Zeppelin
« We come from the land of the ice and snow!
From the midnight sun where the hot springs blow...
The hammer of the Gods...will drive our ships to new
lands...
To fight the horde, singing and crying: Valhalla, I am
coming! »
« Noi veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve!
Dal sole di mezzanotte dove sgorgano le fonti calde...
Il martello degli Dei...guiderà le nostre navi su nuove
terre...
Per combattere le orde, cantando e urlando: Valhalla, sto
arrivando! »
(Led Zeppelin, Immigrant Song)
Mi torna in mente quanto già scritto , anche se forse è errato farlo ma in qualche modo voglio ripeterlo , sono in fondo parole restituite dall’anima e in fondo poi non è cambiato sostanzialmente niente.
"Trasalimenti a Rocca Calascio è la continuazione del sogno , il perdurare di un magnifico viaggio, è un omaggio alla terra , è il parlare con la natura , è una sottolineatura di emozioni e ricordi , è un'esplosione di sensazioni , è l'espressione di profondi pensieri .
Si respira uno strano odore attraversando i vicoli e le stradine del borgo , si sente l'odore e l'immensità del mondo e ci si accorge di quanto l'uomo possa essere tanto arguto da costruire fino alla cima ma tanto piccolo a dominarla.
Un pensiero strano quello di condurre l'arte contemporanea in un posto dove il tempo sembra che si fosse fermato , un gioco continuo tra l'antico e l'attuale , tra l'abbattuto e il vissuto , tra il costruito e l'abbandonato , tra l'uomo e la natura
L'arte è desiderio di vita , è un sussulto dell'esistere , è voglia continua di libertà. "
Gli artisti e gli amici hanno riscoperto ed esplorato quel sogno in questo ultimo luogo , non è stato un Requiem in Memoriam , ma un inno alla vita, un matrimonio tra cielo e terra , dove il ricordo abbracciava l’amicizia , dove le opere nascevano nei fondaci e negli slarghi della Rocca.Installazioni
, opere pittoriche , performance , fotografie , sculture , musiche , parole , video hanno invaso la Rocca e le sue stanze , su questo libro è riportato il tutto per cercare di stampare i sussulti creati dalle opere , quasi un desiderio di voler arrestare il tempo e tornare a quel momento, un continuo
e ritmato ticchettio di modi e pensieri vari. Gli artisti che sono saliti alla Rocca hanno creato ed evocato momenti assolutamente indimenticabili.
Io non posso quindi che ringraziare Ugo Pepe e tutta la famiglia per avermi reso ancora partecipe di questo fantastico sogno chiamato Trasalimenti , per me è stato un vero onore esserci .
Gabriele Di Pietro è stato ed è per me , un grande Amico , un Maestro , e per certi versi anche un Padre , e non potrò mai smettere di ringraziarlo per quanto mi ha dato , con lui ho condiviso e vissuto momenti davvero indimenticabili , di grande trasporto emotivo, di battaglie vinte, di nuovi
idee e progetti, di prossimi eventi da realizzare, e di tante soddisfazioni , l’avventura del nostro blog che ha reso questo evento e la sua filosofia , una pagina quotidiana di pensieri, opinioni , idee, immagini e parole , raggiungibile da tutti gli angoli del mondo e connesso con tutti , la sua finestra sulla piazza.
Trasalimenti 2013 a Rocca Calascio è la conferma che il suo fondatore vive ancora , vive nell’animo e nel cuore del Paese Sognante , vive nel cuore e nel pensiero degli Artisti Motivati e Motivanti , vive negli occhi di chi ha saputo conoscerlo , e vive anche dentro i miei modesti pensieri.
E con una certezza : una stella a Rocca Calascio continuerà sempre a brillare.
Enrico Valentini

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