lunedì 23 maggio 2011

ORAZIO


Quinto Orazio Flacco, in latino Quintus Horatius Flaccus e noto semplicemente come Orazio (Venosa8 dicembre 65 a.C. – Roma27 novembre 8 a.C.), è stato un poeta romano. Considerato uno dei maggiori poeti dell'età antica, nonchè maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.



SATIRA II.

Quale e quanta virtù nel viver parco
Risieda, o buoni amici (e non è mio
Questo discorso, ma d’Ofello uom saggio,
Benchè rozzo villan senza dottrina)
5Non tra i gran piatti, e le sfarzose mense,
Ove abbagliato da soverchio lume
Istupidisce il guardo, e l’alma intenta
A ingannevoli obbietti il meglio aborre,
Ma qui digiuni a ricercar prendiamo.
10L’imperchè vi dirò, s’io vaglio a tanto.
Un giudice corrotto è mal disposto
A discernere il ver. Segui correndo
Lungo tratto una lepre, o i membri stanca
A cavalcare indomito cavallo,
15Oppur se avvezzo a sollazzar non puoi
Sostener cotai prove militari,
Prendi a lanciar la palla, e dolcemente
Col passatempo la fatica inganna,
O col disco ferir non ti rincresca
20La mobil aura. Dopo che la nausea
Da te cacciata avran tali esercizj,
Con lo stomaco voto allor disprezza

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