martedì 21 giugno 2011

GABRIELE d'ANNUNZIO all'amico Francesco Paolo Michetti

IL PIACERE   (1889)

A Francesco Paolo Michetti

 ................"Questo libro, composto nella tua casa dall'ospite bene accetto, viene a te come un rendimento di grazie, come un  ex voto.
Nella stanchezza della lunga e grave fatica, la tua presenza m'era fortificante e consolante come il mare.
Nei disgusti che seguivano il doloroso e capzioso artifizio dello stile, la limpida semplicità del tuo ragionamento m'era esempio ed emendazione.
Nè dubbi  che seguivano lo sforzo dell'analisi, non di rado una tua sentenza profonda m'era di lume.

   A te che studi tutte le forme e tutte le mutazioni dello spirito come studi tutte le forme e tutte le mutazioni delle cose, a te che intendi le leggi per cui si svolge l'interior vita dell'uomo come intendi le leggi del disegno e del colore, a te che sei tanto acuto conoscitor di anime quanto grande artefice di pittura io debbo l'esercizio e lo sviluppo della più nobile tra le facoltà dell'intelletto: debbo l'abitudine dell'osservazione e debbo, in ispecie, il metodo.
Io sono ora, come te, convinto che c'è per noi un solo oggetto di studi: la Vita. "....................

                                                                                                     G.d'A.




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