martedì 23 agosto 2011

PAUL KLEE


"Eiapopeia" la parola dal suono magico che sembra uscita dai libri di J.K. Rowling, e che indica le ninne-nanne in tedesco, adatta ad evocare le atmosfere immaginifiche tipiche dell'infanzia, sembra la chiave d'accesso perfetta per l'universo fanciullesco illustrato nella mostra su Paul Klee; con una sezione ricca ed interessante quella dedicata alle marionette (che l'artista aveva realizzato per il figlio Felix fra il 1916 ed il 1925 con materiali fra i più disparati come gusci di noce, patchwork da abiti usati, cartone) e per le quali è stato costruito da Andrea Comotti e Beatrice Laurora, un palcoscenico sul modello del teatrino indicato dallo stesso Klee.
Affascinante la galleria riservata agli angeli, non concepiti come creature immateriali o immortali, ma come forme in divenire in grado di celare la natura nascosta delle cose.
In quest'ottica l'infanzia diventa anch'essa un concetto astratto da rappresentare, il cui segno viene considerato dal pittore quasi come crisalide prima che si dischiuda la farfalla, una sorta di fase embrionale, in cui sono accennate nell'essere umano tutte le sue peculiarità. Ad onor del vero, osservando molti di questi schizzi, ben si comprende il perché Paul Klee amasse definirsi pittore-poeta e lasciano molto intravedere della sua poliedrica anima, legata indissolubilmente a tutte le arti, alla musica non meno che alla letteratura. I caratteri tipici della dimensione infantile diventano per Klee l'elemento attraverso cui raccontare il mondo.
L'esposizione curata da Alberto Fiz, si articola in 120 opere fra cui i disegni, ma anche foto che segnano le tappe fondamentali del percorso personale e non di Klee; dal "Bambin Gesù" del 1883 realizzato a soli 4 anni, a "Uomo e Albero" del 1940 poco prima della sua scomparsa. Molti fra questi lavori che compongono il corpus sostanziale del viaggio nell'immaginario fanciullesco sono visibili per la prima volta in Italia e provengono alcune dal "Zentrum Paul Klee" di Berna e dalla "Fondazione Antonio Mazzotta" di Milano, che insieme alla Regione Valle D'Aosta, hanno concorso entrambi alla realizzazione di questo evento al Museo Archeologico Regionale.
È possibile, di conseguenza ammirare gli acquarelli su carta su cartoncino " Gioco di Pesci" del 1917; "Americano-Giapponese" del 1918, ed ancora la splendida tempera su carta su cartone "La Casa Rossa" datata 1913 oltre all' "Albero di Fico" del 1918 e "Sopra la mia casa naturalmente la luna" penna su carta su cartone, le ultime due fanno parte di collezioni private. A chiudere la galleria la curiosa analogia con i primi filmati dei fratelli Lumière che avevano come soggetto proprio temi legati alla fanciullezza, e che molto hanno influenzato l'età decisiva per la formazione di Paul Klee.
  marionette

Aosta - Museo archeologico regionale
Paul Klee, "Eiapopeia, l'infanzia nell'opera di Paul Klee", fino all'11 settembre 2011
u-mostre@regione.vda.it

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