mercoledì 16 novembre 2011

PAUL CEZANNE


PALAZZO REALE

Tutto Cézanne

Paesaggi, ritratti, nature morte:

 quaranta capolavori a ripercorrono

 la carriera ricca e variegata del maestro

«Il pescatore sulla roccia»
«Il pescatore sulla roccia»
«In natura tutto è modellato secondo tre modalità fondamentali: la sfera, il cono e il cilindro. Bisogna imparare a dipingere queste semplicissime figure, poi si potrà fare
 tutto ciò che si vuole». E ancora: 
«Il disegno e il colore non sono affatto 
distinti tra loro: via via che si dipinge e 
il colore raggiunge la sua armonia,
 il disegno si precisa. 
Ricchezza del colore e pienezza della forma sono complementari, 
sono anzi una cosa sola». Chi meglio di Cézanne può spiegare Cézanne? 
Bastano infatti queste poche, semplici parole dette dal maestro
 all'allievo Émile Bernard per darci una perfetta chiave di lettura della sua arte. 
Un’arte dove forma e colore si integrano dando vita all’essenza stessa 
della vita: non quello che si vede ma quello che è.
Cézanne. Les ateliers du MidiCézanne. Les ateliers du Midi    Cézanne. Les ateliers du Midi    Cézanne. Les ateliers du Midi    Cézanne. Les ateliers du Midi    Cézanne. Les ateliers du Midi    Cézanne. Les ateliers du Midi    Cézanne. Les ateliers du Midi
«Il tavolo di cucina»
«Il tavolo di cucina»
Come dimostrano le 40 opere in mostra dal 19 ottobre a Palazzo Reale (una co-produzione Comune di Milano-Skira che per l’occasione pubblica 4 volumi tra cui «Mi ricordo Cézanne» di Bernard). Paul Cézanne passava ore e ore a osservare i dettagli di una boscaglia, le 
rughe di un volto, i chiaroscuri di una mela, ma ciò che trasponeva sulla tela, una volta rientrato nei suoi atelier, era molto di meno in senso fisico, immensamente di più in senso emotivo. I suoi paesaggi, i suoi ritratti, le sue nature morte erano un tutto riassunto in poche, nette pennellate.
Una rivoluzione che nasce dalla ribellione dell’artista
 alle istanze impressioniste: nato nel 1839 ad Aix-en-Provence il giovane Paul 
non poteva non incrociare il suo destino con quello di Pissarro, Monet,
 Renoir, e se dapprima i loro insegnamenti, uniti alla concretezza costruttiva di Courbet
 e al lirismo coloristico di Delacroix, danno slancio alla sua pittura,
 dal 1873 i lavori dell’ormai adulto Paul si fanno sempre più unici e personali.
 La tela non è più vibrazione di luce ma materia, il colore si inspessisce, 
«solidificandosi» nella forma che a sua volta riacquisisce contorni e plasticità. 
Solo alla fine della sua carriera le tonalità tornano a illanguidirsi, 
trovando ispirazione in una nuova classicità, ma ormai la rivoluzione è fatta,
 il testimone è passato: quando nel 1906 l’artista muore,
 Picasso e Braque sono già a un passo dal cubismo.

«Cézanne e les atéliers du midi». Palazzo Reale. Piazza Duomo 12. Tel. 02.92.80.03.75. Orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. sab. 9.30-22.30. Euro 9. Dal 19 ottobre (ore 18.30, a inviti) al 26 febbraio.
Irene Lasalvia

Nessun commento:

Posta un commento

Ultime visite: