venerdì 30 marzo 2012

GINA PANE - MART


Gina Pane, nel blu dipinto di blu

«Table de lecture (terre-ciel)» di Gina Pane

È stata la signora della Body Art. Ma oltre alle azioni estreme sul corpo ha coltivato pittura e installazioni. Lo si scopre al Mart

ELENA DEL DRAGO 
ROVERETO
Ci si sarebbe aspettati di trovare soprattutto un protagonista, il rosso, nella personale di Gina Pane al Mart di Rovereto, il rosso sangue delle celebri e celebrate performance di Body Art. Ed è il blu, invece, a guidarci alla scoperta di un percorso creativo assai più eterogeneo di quanto si potrebbe immaginare. Un colore, il blu, che incarna alla perfezione la tensione verso l’altro, l’incontro anelato con chi guarda e guarderà, che sembra sottendere tutta la ricerca di questa artista, dai primi anni Sessanta all’anno della sua morte, il 1990. Torinese d’origine e francese d’adozione, Gina Pane comincia a cercare il blu piuttosto presto, mentre si dedicava esclusivamente alla pittura ma, respirando l’aria del tempo, cominciava a sperimentare qualcosa di inedito. Era il 1968, precisamente il 28 agosto, quando Gina Pane nel laboratorio di suo padre, costruttore di pianoforti, cerca di uguagliare senza riuscirci il colore del cielo tingendo il feltro, materiale particolarmente amato. Non pensava questo tentativo come un lavoro artistico: la fotografia che la ritrae giovane e concentrata è infatti scattata da suo padre, che forse intuisce in quel momento il futuro della figlia.

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