sabato 28 aprile 2012

CARLO MATTIOLI


Mattioli, il mistero negli oggetti

«Autoritratto al chiaro di luna», 1971

A Palazzo d'Accursio le sue tele
dialogano con Morandi

ELENA PONTIGGIA
BOLOGNA
Diceva Morandi che non c’è niente di più misterioso del visibile. L’affermazione può stupire perché, di solito, abbiamo un’idea banale del mistero. Lo colleghiamo a cose sconosciute e strane, a fenomeni scientificamente inspiegabili, magari (se abbiamo qualche bambino per casa) alle magie di Harry Potter. Non ci viene in mente che un bicchiere racchiuda un enigma, al massimo stiamo attenti che non si rompa. Invece Morandi, che ha dipinto nature morte tutta la vita, sapeva che le cose più semplici - un vetro, una bottiglia, un vaso - sono misteriose, anzi sono le più misteriose di tutte.

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