domenica 29 maggio 2011

RUBENS....Siegen 28/06/1577---Anversa 30/05/1640


Rubens, una monografia al Prado

Una possibilitá unica per tutti gli appassionati del grande maestro fiammingo: vedere in due sale tutte le 90 opere attribuite a Rubens (1577-1640) o alla sua bottega, conservate al Museo Nacional del Prado, per scoprire un pittore che si è formato sui classici e che li declina in forme giá barocche.
Questa iniziativa, curata da Alejandro Vergara, Jefe de Conservación de Pintura Flamenca y Escuelas del Norte, si pone in linea con la politica del museo, che regolarmente propone delle monografiche di approfondimento su un unico artista, per promuoverne la conoscenza presso ampie fasce di pubblico e organizzare attivitá dedicate. Le opere sono poste in rigoroso ordine cronologico, con un allestimento essenziale, per una fruizione il piú possibile in-mediata.
Il Prado possiede opere di grande qualitá, poiché di committenza reale; egli fu il pittore favorito Isabella Clara Eugenia, figlia di Filipo II, che appoggió la sua ascesa a Bruxelles e lo promosse presso il nipote, Filippo IV di Spagna, per cui compie missioni diplomatiche e che diventerá il suo piú grande collezionista.

Il percorso si apre giá con un capolavoro, il Ritratto equestre del Duca di Lerma, ove l’attenzione ai valori compositivi e alla resa del cavallo regala un’impressione di magniloquenza e perfezione. Poco oltre, laLotta di San Giorgio e il Drago conferma la prima impressione: Rubens ama un linguaggio fatto di accenti profondi, di forze indominabili. Si sente in quese opere l’influsso della cultura artistica italiana, che egli aveva conosciuto durante il suo soggiorno nelle terre di Tiziano, Veronese e Tintoretto, Michelangelo, ma anche nella mantova gonzaghesca di Vincenzo I.
Emergono tra le altre opere i ritratti di Alberto d’Austria e la Infanta Isabella Clara Eugenia, sovrani dei Paesi Bassi meridionali, presso il quale Rubens operava come pittore di corte e che vennero realizzati in collaborazione con Bruegel il Vecchio, autore dei  paesaggi.
Nella tanto apprezzata serie dei Sensi (1617-1618), i due collaborano ancora una volta per realizzare cinque tavole allegoriche, raffinate e ricche di dettagli; oggetti, frutta, fiori, armature…
Nell’ambito delle pitture a tema mitologico, non si puó non fare menzione di Achille, scoperto da Ulisse e Diomede, donde il giovane guerriero ricorda nei tratti i giovinetti del Caravaggio. Di quest’opera è noto inoltre che fu realizzata in gran parte da un collaboratore dell’artista, forse Van Dyck, che all’epoca era giá attivo presso la sua bottega.
Un’altra serie di opere che marcano un momento fondamentale nella vita del pittore è il Trionfo dell’Eucarestia, bozzetti per diciassette arazzi che sarebbero stati posti nel monastero de las Descalzas Reales a Madrid, commissionati dalla arciduchessa Isabella Clara Eugenia nel 1625. Di gusto barocco, hanno il sapore di una trionfale sfilata. Prima di passare alla seconda sala, merita attenzione l’Adorazione dei Magi, opera di capitale bellezza, sia per i suoi valori artistici, sia perchè fu rimaneggiata dallo stesso maestro in un momento successivo (1629) alla sua realizzazione originaria (1609), e questo permette di documentare i cambiamenti stilistici avvenuti.
Nella sala successiva fanno mostra di sè opere straordinariamente note, come le Tre Grazie, testimonianza di bellezza, abbondanza, fertilitá, un vero inno all’amore a cui l’artista fu probabilmente ispirato dal suo secondo matrimonio, con Helena Fourment. Seguono una ricca serie di opere mitologiche, tutte caratterizzate dal denominatore comune della magniloquenza, delle vibrazioni cromatiche e del senso di grandezza che tutto pervade. Ogni fabula sembra narrata con le parole piú consone, che giungono a noi direttamente come sospiri di classicitá.

link al video di presentazione della mostra
RUBENS
Museo Nacional del Prado
5  novembre 2010 – 23 gennaio 2011

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